Come tutti saprete, l’approvazione in Parlamento della legge di Bilancio 2018 ha esteso per tutto l’anno in corso e fino al 31 dicembre la possibilità di accedere ai Bonus ristrutturazioni.
La proroga di tali detrazioni Irpef va a vantaggio di chiunque abbia in progetto di effettuare lavori di riqualificazione o ristrutturazione degli immobili, ed era particolarmente attesa perché ha confermato la percentuale detraibile al 50% con un tetto massimo di 96.000 € di spesa: non male per chi ha sempre rinviato un certo tipo di lavori temendo spese troppo onerose, e che adesso si trova nelle condizioni di poterle invece affrontare serenamente.
Si tratta di una manovra che, sin dai suoi esordi, ha un duplice obiettivo: imprimere una spinta al mercato nel suo complesso, stimolando la spesa in un settore come quello dell’edilizia che è in grado di generare un indotto voluminoso, se si considerano le ricadute sui tanti altri settori correlati; ma anche favorire l’ammodernamento e la riqualificazione del patrimonio immobiliare nazionale nel suo complesso, innalzandone gli standard con interventi di bonifica e restauro, anche in riferimento alle parti comuni quali le aree condominiali.
Quali lavori rientrano nel Bonus?
Rientrano nel Bonus ristrutturazioni 2018 sia i lavori di manutenzione ordinaria che quella straordinaria, incluse le opere di risanamento conservativo. Alcuni esempi riguardano il miglioramento dei servizi igienici, la sostituzione di serramenti o infissi, la costruzione di scale interne ed anche tutti gli interventi finalizzati al risparmio energetico, che rientrano sotto la speciale categoria deli Ecobonus.
I vantaggi per i disabili
Vogliamo approfondire una tematica molto delicata riguardante tali interventi, quella relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche: sebbene ciò sia obbligatorio per legge negli edifici pubblici quali scuole, biblioteche, ospedali, nei condomini non vige tale obbligo e la installazione degli strumenti per superare tali barriere è soggetta all’approvazione dell’assemblea condominiale.
In tali casi, si può procedere all’installazione di specifici ascensori, di servoscala o di montascale per disabili e anziani: i contributi fiscali per l’installazione di un montascale con ristrutturazione saranno ripartiti tra i soggetti che hanno partecipato alla spesa, in maniera proporzionale, premiando così una sensibilità della quale si avverte sempre più bisogno.
Non si può inoltre trascurare che l’acquisto di simili ausili è incentivato da numerosi altri benefici economici e fiscali, con speciali misure che sono a tutti gli effetti strumenti di civiltà: si tenga presente che, in quanto ausili medici, godono di un’IVA agevolata al 4%, e che possono essere detratti in fase di dichiarazione dei redditi in una percentuale pari al 19% dell’importo.
Se le misure contributive descritte non vi bastano, segnaliamo anche la possibilità di accedere a speciali rimborsi, da richiedere direttamente al comune di residenza, con modalità e parametri di accesso di volta in volta differenti. Tali cifre possono arrivare a coprire anche il 75% della spesa sostenuta! È quanto prevede una legge ben più datata, la 13/89, relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Niente male per degli strumenti che da molti sono a torto considerati quasi dei “lussi” per benestanti, quando in realtà rivestono un ruolo fondamentale nella vita di chi sia afflitto da difficoltà nella deambulazione.
Il guadagno in termini di qualità dei propri giorni, autonomia e benessere psicofisico non ha prezzo!