Il Lazio è una regione piena di specialità culinarie e di prodotti tipici di qualità: anche se spesso non hanno il blasone dei vicini toscani, sono non di meno interessanti e variegati da sollazzare la curiosità e il palato del gastronomo esperto come di quello amatoriale.
Un’occasione ghiotta per esplorare molti di questi sapori, soprattutto se ci si trova a Roma, sono le migliaia di sagre e eventi gastronomici paesani che ogni anno, da marzo a ottobre, accendono di allegria e profumi, tutti gli angoli del Lazio, dalle grandi cittadine che lontane da Roma sarebbero capoluoghi di provincia, ai piccoli borghi semi abbandonati che in queste occasioni tornano a brulicare di vita.
Come accade un po’ in tutta la penisola spesso questi eventi hanno poco di caratteristico e nascono più per il bisogno di qualche associazione di fare cassa, o dal tentativo degli enti locali di attrarre un po’ di turismo scopiazzando in giro: se si vuole arricchire la gita fuori porta di autentica gastronomia bisogna scegliere con cura.
Ricominciate le scuole il ritmo delle sagre, incalzante a luglio e agosto, rallenta, mentre gli eventi si diradano: tuttavia sono proprio settembre e ottobre i mesi nei quali, grazie al generale apprezzamento di prodotti stagionali come funghi, frutta in guscio e olio e vino novelli, si concentrano le proposte gastronomiche di maggior spessore.
Porcini e altri funghi
Sagre e feste dedicate al principe del sottobosco sono un potente richiamo dei territori: sapori pregiati a prezzi contenuti sono l’ambita consolazione che aiuta a lasciarsi alle spalle la bella stagione. Tuttavia bisogna non essere frettolosi: una sagra del porcino a fine agosto, come quella di Bomarzo, o a mezzo settembre, come la famosa festa di Oriolo Romano, lascia un po’ perplessi, soprattutto dopo una stagione estremamente arida come è l’estate da qualche anno a questa parte. Le sagre del vero porcino locale sono intime (il bosco non permette di programmare grandi numeri) e sempre a rischio di saltare: serve una bella pioggia strategica e poi di nuovo il sole, perché il bosco produca i suoi pregiati frutti. Le sagre di Rocca Priora, Lariano, Bomarzo, Oriolo Romano sembrano immuni al tempo atmosferico. Al contrario la Festa del fungo porcino di Anguillara, organizzata dall’Associazione Micologica Sabazia a fine settembre, tradisce la sua autenticità quando, come nel 2017, salta perché il tempo non ha permesso la raccolta.
Mosto e vino
I migliori eventi della regione legati al vino si svolgono a Montefiascone e a Cerveteri, ma, rispettivamente, la prima metà di agosto e agli inizi di settembre: sono eventi che celebrano il vino maturo. Se invece cerchi i profumi dell’uva pigiata e del mosto non ancora fermentato, la destinazione è Vignanello, per la Festa dell’olio e del vino novello (novembre) o Barbarano Romano, per la Festa della Vendemmia (fine settembre).
Olio novello
Il periodo di raccolta delle olive si estende da metà ottobre a metà dicembre: nel Lazio la raccolta è abbastanza precoce e agli inizi di novembre è già disponibile l’olio nuovo. E’ in questo mese che si concentrano gli eventi legali al prezioso liquido simbolo della tradizione mediterranea: oltre alla citata sagra di Vignanello altri eventi di qualità si trovano a Canale Monterano, Olevano Romano, Castel Madama (Oliolive), Vasanello (Sapori d’autunno) e Canneto Sabino (Festa dell’olio nuovo).
Castagne
Una specialità autentica che caratterizza la Tuscia (nome storico dell’area che oggi è la Provincia di Viterbo) è la castagna: in onore del frutto in guscio simbolo dell’autunno viterbese molti paesi dell’area hanno elaborato la propria versione di Sagra della castagna, format ricchi che vanno oltre la dimensione di festa paesana. L’ente provinciale per il turismo ha valorizzato questi eventi sviluppandone il brand comune, e organizzandoli in un calendario unico in modo da evitare sovrapposizioni. Una delle migliori è la Sagra delle castagne di Soriano nel Cimino: ogni anno, accanto alle caldarroste generosamente distribuite al pubblico, la macchina organizzativa della festa mette in campo una enorme rievocazione storica in maschera, comprendente l’uccisione del drago da parte di san Giorgio (lui un fantino a cavallo, il mostro un trattore agricolo travestito). Storia a sé fa la Sagra della castagna di Manziana: il piccolo paese in provincia di Roma dà il meglio di sé alla metà di ottobre, con mercatini di qualità, stand gastronomici sparsi lungo il paese, ciascuno specializzato in prelibatezze diverse, e la possibilità di arrivare alla festa, da Roma, a bordo di un treno storico a vapore.
Il calendario delle feste e sagre intorno Roma
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