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Dal 2018 diventa obbligatorio redigere il Bilancio Sociale

Dal 2018 diventa obbligatorio redigere il Bilancio Sociale

Le più prestigiose e rinomate Università italiane quali la Cattolica o la Bocconi hanno da qualche tempo avviato dei corsi di studi e master di alta specializzazione incentrati sulla formazione dei Corporate Social Responsability manager, una nuova figura professionale dal profilo molto ricercato da medie e grandi aziende.

L‘obbligo di redigere il Bilancio Sociale

L’importanza di tale figura è data dall’obbligo, recentemente esteso dalla UE anche alle imprese più rilevanti di interesse pubblico, in aggiunta alle grandi aziende, di fornire informazioni sociali ed ambientali sull’andamento dell’attività e del ciclo della produzione. Obiettivo alla base di queste normative europee che obbligano alla trasparenza su questi dati qualitativi è uno sviluppo che sia sempre più sostenibile in termini ambientali ma anche umani, mentre il ruolo di questo nuovo tipo di manager preposto alla redazione del Bilancio Sociale o Bilancio Integrato di Sostenibilità è particolarmente complesso perché si colloca in maniera trasversale rispetto a tutta l’organizzazione aziendale interna.

Il compito del Corporate Social Responsability manager

Tale figura deve infatti possedere una chiara visione di insieme sulle attività in qualsiasi reparto o divisione, ma deve spesso mescolarle anche con ciò che sta al di fuori dell’azienda stessa, intersecando la sua attività con realtà esterne da coinvolgere: le uniche che possano fornirgli determinate certificazioni.
Le indagini ambientali sull’impatto che un ciclo di produzione può avere ad esempio sull’acustica del territorio circostante o sulle immissioni che effettua, per essere valide ed attendibili, vanno effettuate da società accreditate e quindi giudicate imparziali secondo i rigidi parametri fissati dalle norme ISO.

Per presentare un documento integrato come il Bilancio Sociale bisogna quindi giocoforza esternalizzare determinati servizi per essere credibili, e diviene così cruciale il compito di chi effettua analisi ambientali, controlli e test sulla gestione dei rifiuti pericolosi e sul loro smaltimento, oppure ancora prove non distruttive sui prodotti per testarne la conformità all’ecosistema o sui macchinari per verificarne la sostenibilità delle operazioni.

Un’azienda virtuosa attira il mercato

Parlavamo prima del ruolo e dei compiti che questo manager ha tra le mura dell’azienda e quindi nei rapporti con tutti i dipendenti. Questo tipo bilancio è infatti una dichiarazione di carattere non finanziario che racconta in termini descrittivi e con valutazioni qualitative anche le politiche messe in atto su tematiche quali i diritti umani e sociali, il benessere del personale, la tutela dei dipendenti all’interno di un modello gestionale che non dovrà più solo mostrare di essere efficiente ed in grado di produrre fatturato, ma anche di rispettare ed accogliere le istanze interne favorendo lo sviluppo anche culturale.
Il documento come detto diventerà a breve obbligatorio, sin dal 2018, secondo quanto prescritto dal decreto legislativo 254 del 30 dicembre 2016.

Molte aziende hanno già compreso la valenza e le opportunità offerte da una simile rendicontazione: non solo il mercato e quindi i consumatori si stanno rivelando molto più attenti e sensibili a queste tematiche nell’orientare i propri acquisti, ma anche enti locali o amministrazioni e persino i fornitori vedranno in un’ottica privilegiata le aziende che sapranno dimostrare di essere virtuose, senza tralasciare che di certo anche gli investitori, dove riscontreranno minori fattori di rischio, saranno più propensi ad orientare i propri capitali

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